Dal 6 al 9 ottobre, si terrà a Loppiano, nel post Loppianolab, la scuola internazionale per giovani delle professioni sanitarie promossa dall’associazione Health, Dialogue, Culture. Per saperne di più abbiamo intervistato Teodoro Marotta medico internista di Napoli e membro dell’associazione.

Dott. Marotta, a chi è rivolta questa scuola internazionale?

La Scuola, giunta alla sua quarta edizione, si propone di fornire agli studenti ed ai giovani professionisti dell’area biomedica, la possibilità di approfondire tematiche di attualità, con le quali dovranno misurarsi nella loro vita professionale, e che spesso affrontano già nel corso della loro formazione. In tutte le edizioni della Scuola, la preferenza è stata data ad argomenti poco trattati nelle Università, ma essenziali, come ad esempio il rapporto operatore-paziente, il ruolo delle relazioni umane nella trasmissione del sapere, l’effetto usurante dell’esposizione quotidiana alla sofferenza altrui, l’importanza di tener conto, nell’esercizio della Medicina, dei valori morali e spirituali del paziente.

Come nelle precedenti edizioni, alla scelta dei temi e all’elaborazione del programma ha contribuito un gruppo di giovani di diversi Paesi. Anche le lezioni sono spesso a due voci: un giovane affianca l’esperto della materia e collabora alla presentazione del tema. In questo modo, non solo si valorizzano le loro capacità ma si offre anche un’occasione di crescita, migliorando il gradimento e la partecipazione di chi ascolta. Le lezioni sono inframmezzate da lavori di gruppo e dai momenti di vita insieme, insiti in una convivenza di quattro giorni, che contribuiscono non poco a creare il clima giusto per una scuola che non solo trasmetta nozioni, ma formi le persone.

Che cos’è “Health Dialogue Culture”?

HDC è una rete internazionale di professionisti delle scienze biomediche, di diversi orientamenti culturali e religiosi, accomunati dalla volontà di ricercare, approfondire e promuovere, attraverso il dialogo, i valori fondanti di una medicina che sia davvero al servizio dell’uomo. Questo lavoro è ispirato dalla spiritualità dell’unità tipica del Movimento dei Focolari, sebbene non tutte le persone che partecipano alle iniziative di HDC ne facciano parte.

Perché avete scelto Loppiano per questa scuola?

Le precedenti edizioni si sono svolte in Portogallo, Repubblica Ceca e Spagna, con la partecipazione di giovani di diversi Paesi europei ed extraeuropei, sempre con un gruppo proveniente dall’Italia. Quest’anno, si è pensato di offrire ai giovani italiani la possibilità di partecipare più agevolmente. Loppiano ci è sembrata la cornice ideale per accogliere quella che vuol essere un’esperienza globale, nella convinzione che il sapere non è mai qualcosa di giustapposto a quanto una persona vive, sente e crede. Inoltre, la cittadella ci offre l’occasione di entrare in contatto con l’Istituto Universitario Sophia, un esempio concreto di come vita e sapere siano strettamente intrecciati.